PERCHE' AD HOC

PERCHE' AD HOC

Per amore di ciò che sta accadendo ora intendiamo seguire Benedetto XVI, per dare nuovo slancio alla cultura del nostro tempo e per restituire alla fede cristiana piena cittadinanza anche nelle nostre città.

La parola del Papa è uno strumento straordinario per il lavoro culturale di ciascuno nei luoghi dove si dipana la vita quotidiana

domenica 7 agosto 2011

AD HOC N.32/2011 (237) 7 AGOSTO 2011


LA FEDE E’ IL SEGRETO DELLA GIOIA

BENEDETTO XVI: UDIENZA A UNA DELEGAZIONE DEL COMUNE DI TRAUNSTEIN* (GERMANIA), Castel Gandolfo 30.07.2011

  Caro signor Landrat! Lei ha parlato della nostra terra come della "Terra benedicta" ed ha accennato ai monaci che hanno sviluppato tra di noi questa cultura della gioia. "Terra benedicta" la nostra terra lo è davvero, grazie al Creatore: ci ha dato le montagne, i laghi, le valli, i boschi. Dobbiamo essergli riconoscenti perché ci ha affidato una parte così preziosa della terra.
  Ma la nostra terra è pienamente "Terra benedicta" sostanzialmente perché gli uomini sono stati toccati nella fede dalla bellezza del creato e dalla bontà del Creatore e, toccati da Lui, hanno saputo dare alla nostra Terra pieno splendore e capacità di rifletterlo.        Cosa sarebbe la Baviera senza le torri con le cupole a cipolla delle nostre chiese, senza lo splendido barocco e la gioiosità dei redenti che in esse si espande? Senza la nostra musica, quella sacra - che ti fa direttamente guardare dentro al Paradiso - e quella profana? (…)
  Senza le chiese, le croci delle strade, le cappelline la Baviera non sarebbe Baviera; senza la sua musica, la sua poesia, l’affabilità e la cordialità e la gioiosità che abbiamo appena sperimentato … Gioiosità, cordialità, bontà crescono però soltanto se il cielo sopra di noi è aperto. Non tutti i giorni c’è il sole; a volte dobbiamo attraversare vallate buie. Ma possiamo farlo rimanendo gioiosi ed umani – se il cielo è aperto per noi, se siamo stati sfiorati dalla certezza che Lui ci ama in tutto, che Dio è buono e che per questo è bene essere uomo. La Baviera è diventata quella che è partendo da questa certezza, e noi tutti preghiamo e speriamo che così rimanga.
  Affinché possa restare così e continuare ad essere sempre bella e le persone possano continuare a dire di sì alla vita, al futuro, è importante che non perdiamo lo splendore della fede, che rimaniamo credenti, cristiani, cattolici laddove cattolico significa anche sempre essere "aperti al mondo", amare il mondo e credere insieme; significa essere tolleranti ed aperti gli uni agli altri alla cordiale fraternità nei riguardi di coloro che sanno di appartenere all’unico Padre e che sanno di essere amati dall’unico Signore.

  Questa è la mia preghiera: lasciamoci sfiorare dalla fede, lasciamoci guidare dalla fede affinché lo splendore del cielo possa giungere fino a noi e possa illuminare il mondo nelle sue miserie, rendendolo bello e splendente.

*Città della Baviera dove J. Ratzinger ha celebrato la prima messa l’8 luglio 1951

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