IL SEGNO DELLA
NUOVA CREEAZIONE
BENEDETTO XVI: UDIENZA
GENERALE, Roma Piazza San Pietro, 11 aprile 2012
(…)
«Come il Padre ha
mandato me, anche io mando voi» (ibid.). Gesù risorto è ritornato tra i
discepoli per inviarli. Lui ha completato la sua opera nel mondo, ora tocca a
loro seminare nei cuori la fede perché il Padre, conosciuto e amato, raccolga
tutti i suoi figli dalla dispersione. Ma Gesù sa che nei suoi c’è ancora tanto
timore, sempre. Perciò compie il gesto di soffiare su di loro e li rigenera nel
suo Spirito (cfr Gv 20,22); questo gesto è il segno della nuova creazione. Con
il dono dello Spirito Santo che proviene dal Cristo risorto ha inizio infatti
un mondo nuovo. Con l’invio in missione dei discepoli, si inaugura il cammino
nel mondo del popolo della nuova alleanza, popolo che crede in Lui e nella sua
opera di salvezza, popolo che testimonia la verità della risurrezione. Questa
novità di una vita che non muore, portata dalla Pasqua, va diffusa ovunque,
perché le spine del peccato che feriscono il cuore dell’uomo, lascino il posto
ai germogli della Grazia, della presenza di Dio e del suo amore che vincono il
peccato e la morte.
Cari amici, anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale. Solo Lui può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza. (…)
Cari amici, anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale. Solo Lui può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza. (…)
Cari
amici, il Tempo pasquale sia per tutti noi l’occasione propizia per riscoprire
con gioia ed entusiasmo le sorgenti della fede, la presenza del Risorto tra di
noi. Si tratta di compiere lo stesso itinerario che Gesù fece fare ai due
discepoli di Emmaus, attraverso la riscoperta della Parola di Dio e
dell’Eucaristia, cioè andare col Signore e lasciarsi aprire gli occhi al vero
senso della Scrittura e alla sua presenza nello spezzare il pane. Il culmine di
questo cammino, allora come oggi, è la Comunione eucaristica: nella Comunione
Gesù ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, per essere presente nella
nostra vita, per renderci nuovi, animati dalla potenza dello Spirito Santo.
In conclusione, l’esperienza dei discepoli ci invita a riflettere sul senso della Pasqua per noi. Lasciamoci incontrare da Gesù risorto! Lui, vivo e vero, è sempre presente in mezzo a noi; cammina con noi per guidare la nostra vita, per aprire i nostri occhi. Abbiamo fiducia nel Risorto che ha il potere di dare la vita, di farci rinascere come figli di Dio, capaci di credere e di amare. La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio. Grazie.
In conclusione, l’esperienza dei discepoli ci invita a riflettere sul senso della Pasqua per noi. Lasciamoci incontrare da Gesù risorto! Lui, vivo e vero, è sempre presente in mezzo a noi; cammina con noi per guidare la nostra vita, per aprire i nostri occhi. Abbiamo fiducia nel Risorto che ha il potere di dare la vita, di farci rinascere come figli di Dio, capaci di credere e di amare. La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio. Grazie.